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Medicina
Psicosomatica

“La medicina psicosomatica è una disciplina che accompagna all’ascolto del sintomo per giungere alla radice della patologia. Insegna ad accogliere il disagio e lasciar esprimere ciò che emerge da esso consentendo così di lasciar andare la storia personale e cogliere quel potenziale evolutivo che l’esperienza della malattia porta in dono.”

Oggi le patologie stress correlate, i disturbi dell’umore (ansia e depressione) e i sintomi a base psicosomatica sono in allarmante aumento e gli strumenti a disposizione della medicina meccanicista convenzionale sono di efficacia limitata. La medicina psicosomatica è una disciplina sempre più insegnata e praticata a livello globale in quanto si è dimostrata efficace nella prevenzione e nella cura di queste patologie psicosomatiche.
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  • Quali sono le cause originarie delle patologie mediche da non definita diagnosi?  
  • Ma quali sono le basi scientifiche della medicina psicosomatica?
  • Una medicina antica, con una visione integrata dell’essere umano, riscoperta dalla medicina contemporanea
  • La scienza oggi ci spiega che lo stress è il responsabile di molte patologie: a chi potrebbe essere utile una terapia psicosomatica?
  • Dalla cura del corpo all’ascolto del sintomo, alla guarigione della persona: il percorso della crescita personale
  • Cosa centra la medicina con la crescita personale: lo scioglimento dei blocchi psicosomatici
  • Dalla crescita personale alla spiritualità: il senso evolutivo dell’esperienza chiamata malattia
  • I Sufi, Almaas e le Dimensioni dell’essere: la Personalità è una via di espressione dell’Esistenza
Quali sono le cause originarie delle patologie mediche da non definita diagnosi?  
quali cause
La medicina convenzionale spesso ha strumenti funzionali alla gestione dei sintomi, ma è carente di farmaci che agiscano sulla causa che li ha scatenati. La medicina psicosomatica, da qualche decennio, sta prendendo un posto sempre più ufficialmente riconosciuto nel mondo accademico e il suo intento è quello di trovare una Connessione tra il Disturbo Somatico e il possibile Movente Psichico. Questa disciplina ad oggi è purtroppo praticata anche da “esperti” e “terapeuti” non propriamente formati che distorcono la visione della psicosomatica confondendo il suo approccio integrato con uno integralista. Così capita di dover affrontare pazienti che giungono in studio con la speranza di trovare la causa psicologica o simbolica a tutte le loro sintomatologie, a volte anche rifiutando terapie convenzionali di dimostrata efficacia. 
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In questi casi spiego loro che l’intervento che sostengo è quello di una medicina integrata e non integralista basata sulle evidenze scientifiche e che non tutte le patologie hanno un’origine psicologica. La medicina psicosomatica, difatti, ha l’intento di Integrare la Cura all’Ascolto del Sintomo. Questo ascolto neutro spesso consente al paziente di riconoscere come giungere ad un Riequilibrio Psicosomatico e, in alcuni casi, gli permette di cogliere il Senso Evolutivo che è celato dietro l’Esperienza che si chiama “Malattia”.
Ma quali sono le basi scientifiche della medicina psicosomatica?
quali sono le basi
Siamo in un momento storico dove osserviamo un movimento culturale trasversale alle varie discipline che caratterizza un cambio di paradigma. La medicina riesce a dare altre chiavi di lettura alle patologie grazie agli sviluppi dell’epigenetica, della psico-neuro-endocrino-immunologia, agli studi sullo stress e all’integrazione della psicologia. Grazie a questi fondamentali contributi, oggi si possono delineare alcune tracce che spiegano i disturbi psicosomatici, non solo in chiave simbolica o idealista, ma anche secondo evidenza scientifica. Le basi scientifiche dei blocchi psicosomatici e delle patologie ad essi associate sono da ricercarsi nell’origine del meccanismo dello stress. Cannon e Selye, nella seconda metà degli anni novanta, hanno definito l’asse dello stress (ipotalamo-ipofisi-surrene) e la reazione “attacco o fuga” da esso mediata dove gli autori principali sono il sistema nervoso simpatico e i suoi neurotrasmettitori. Poco dopo Henri Laborit definì il principio dell’inibizione dell’azione come il meccanismo che si attiva quando l’attacco o la fuga non possono essere messi in atto. Negli esperimenti di laboratorio vide che le cavie sottoposte a una fonte non evitabile di stress si immobilizzavano buttandosi a terra , agivano un comportamento correlato ad un eccesso di noradrenalina e cortisolo, ad oggi i principali responsabili del distress cronico da Laborit definito come “attesa carica di angoscia e tensione per l’impossibilità di agire”. (Laborit,1979). Situazioni stressanti croniche comportano quasi sempre un’iperattivazione dell’asse dello stress statica con aumento dei livelli ematici di cortisolo, adrenalina e noradrenalina. Questa Inibizione dell’Azione Iper-Cortisolica nell’uomo è Condizionante dello Stato di Salute già dal periodo intrauterino ed è correlata all’Insorgenza molte Patologie che coinvolgono il sistema nervoso, immunitario, metabolico, riproduttivo, cardiocircolatorio, gastrointestinale e, chiaramente, mentale-psichico.
una medicina antica
Una medicina antica, con una visione integrata dell’essere umano, riscoperta dalla medicina contemporanea

Ippocrate, padre della medicina mediterranea, utilizzava la dottrina umorale per la quale ogni essere era animato da energie connesse agli elementi naturali e agli stati emozionali. La psicologia nella storia si è separata dalla medicina creando una mancanza percepita dai pazienti che spesso non si sentono presi in cura nella loro globalità. Oggi la Psicosomatica Riunisce il corpo allo spirito e propone un Approccio che Cura l’Unità mente-corpo. Questa visione è sostenuta dalle ricerche di neuroscienze e della PNEI che confermano anche dal punto di vista biologico un’indissolubilità dell’essere vivente.
 

La medicina psicosomatica affonda le sue radici nella psicologia ma, essendo inclusa nella visione integrata della PNEI, non è più ignorabile dalla medicina ufficiale e caratterizza un approccio integrato necessario per far fronte all’emergenza patologica in atto.

La Medicina accademica, in risposta a questa presa di consapevolezza, sta includendo nei suoi percorsi formativi e clinici la Medicina Psicosomatica in maniera sempre più ufficiale. In America l’American Psychiatric Association riconosce formalmente la Medicina Psicosomatica come una sub specializzazione di Psichiatria dal 2004. In Inghilterra il Royal College of Psychiatricists dal 1997 ha fondato la facoltà di Liason Psychiatry oggi rinominata più propriamente “Psychosomatic Medicine”. Dopo più di 20 anni di esperienza il National Health Service inglese ha concluso che è necessario incentivare la formazione di nuovi medici, infermieri ed educatori esperti in psicosomatica per sopperire alla richiesta di intervento ospedaliero e territoriale. In Giappone da oltre due decadi è attivo un reparto di Medicina Interna Psicosomatica.
 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità è a guida e sostegno di questo cambio di rotta che comporta un’integrazione della salute mentale con quella corporea e difatti, nella sua campagna di promozione alla salute, definisce 10 life skills (competenze) che sono necessarie da perseguire per il miglioramento della qualità della vita e la seconda, subito dopo la Consapevolezza di Sé è la Gestione dello Stress; la terza è la Gestione delle Emozioni.

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La scienza oggi ci spiega che lo stress è il responsabile di molte patologie: a chi potrebbe essere utile una terapia psicosomatica?

George Fink, direttore dell’istituto di ricerca sulla salute mentale di Melbourne ha riassunto i dati sugli effetti dello stress in un libro del 2010 dal titolo: “Stress Science: Neuroendocrinology”. (Fink, 2010)
In Italia, Bottaccioli, con il suo recente manuale sulla “PNEI e scienza della cura integrata” affronta l’argomento nel capitolo dedicato allo studio degli effetti dello stress sui sistemi biologici. (Bottaccioli, 2017)
Montecucco, presidente dell’Istituto di Neuropsicosomatica integra le ricerche sullo stress, l’inibizione dell’azione e l’intervento psicosomatico focalizzato sul riequilibrio delle neuropersonalità nei due volumi del libro “Neuropsicosomatica, La neuroevoluzione del sé psicosomatico e le neuropersonalità”. (Montecucco, 2017).

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Riporto schematicamente alcune osservazioni che emergono da questi testi riguardo alle Conseguenze Patologiche a lungo termine derivanti dagli eccessi di cortisolo e noradrenalina presenti negli Stati di Stress Psicofisico:

  • Sistema nervoso centrale: danneggiamento dei circuiti ippocampali della memoria (Demenza, Alzheimer) e di quelli della corteccia prefrontale connessi all’elaborazione cognitiva (Perdita di Memoria, Mancanza di Chiarezza Mentale), a tale proposito molto interessanti sono gli studi americani di McEwen;

  • Sistema immunitario: diminuzione della risposta immunitaria Th1 mediata con minore copertura verso le infezioni virali e le progressioni tumorali (Prevenzione tumorale e Sostegno immunitario); aumento della tendenza agli episodi acuti di manifestazione autoimmune (Patologie Autoimmuni);

  • Ormoni e Metabolismo: aumento dell’insulina parallelo all’aumento del cortisolo con conseguente tendenza alla resistenza insulinica, passo centrale della Sindrome Metabolica (Ipercortisolemia, Ipertrigliceridemia, Iperglicemia, Obesità, Ipertensione); l’ovaio policistico è connesso all’eccesso di cortisolo come alcuni Disturbi della Fertilità; tali conseguenze sono ben spiegate nelle pubblicazioni di George Chrousos dell’Università di Atene;

  • Sistema cardiocircolatorio: da studi di epidemiologia dell’Università de Michigan emerge che la repressione della rabbia e lo stato di tensione conseguente comportano un aumento di Ipertensione Sistolica e aumento di mortalità. (Thomas et. Al, 2000)

  • Oncologia: lo stress induce una disregolazione immunitaria (Th2-Th17) con aumento dell’infiammazione (PG2) e diminuzione del controllo delle mutazioni patologiche; la noradrenalina e l’adrenalina aumentano i fattori di crescita (VEGF, MMPs) che inducono angiogenesi e proliferazione; differenti vie che comportano un aumento del rischio di cancro e di metastasi (Eng J.W. et al, 2014) (Prevenzione Tumorale e Integrazione alla terapia convenzionale oncologica)

  • Gravidanza: gli effetti dello Stress in Gravidanza sono importanti, potenzialmente persistenti e modificabili da percorsi di consapevolezza. Tra essi ci sono: ridotto peso alla nascita, minor crescita fetale, alterazione battito fetale, incremento malformazioni congenite, predisposizione a distrubi cardio-vascolari, sindrome metabolica, diabete tipo2, ipertensione. Dal punto di vista psicologico le conseguenze principali sono: temperamento difficile, ADHD e aumento di reazione disfunzionale allo stress (che si mantiene anche a 10 anni di distanza) (Montecucco, 2017, O’Connor et. al, 2003; Tage et al, 2007, Wadwa, 2005, Weinstock, 2005)

  • Oltre a queste patologie correlate al disequilibrio neuro-endocrino da distress, sono da menzionare anche una serie di disturbi funzionali (senza base organica) che si stanno sempre più diffondendo e che ritrovano una base comune nella Carenza di Serotonina (l’ormone centrale del benessere e dell’armonizzazione neuro-endocrina). Tra queste patologie di possibile origine anche psicosomatica troviamo: Fibromialgia, Emicrania, Sindrome della gamba senza riposo, Psicastenia, Vertigini, Acufeni, Bruxismo, Vulvodinia, Impotenza, Infertilità.

  • Le patologie di carattere prettamente psicologico che possono essere prevenute e curate con la medicina psicosomatica sono: Ansia, Aepressione, Disturbo Bipolare, Insonnia, Paura/Preoccupazione, Attacchi di Panico, Crisi di Rabbia e Aggressività, Tristezza, Isolamento, Rigidità e Controllo Mentale, Rimuginio, Iperattivazione del Sistema Nervoso, Disturbi somatici, Disturbi della Sfera Sessuale, Deficit di Attenzione e Iperattività, Tematiche del Giudizio, Problemi Relazionali, Burnout

fermarci
Fermarci e imparare a gestire lo stress: il protocollo di base per i pazienti

Siamo in un periodo storico contraddistinto da ritmi frenetici che non concedono momenti di ascolto né tantomeno di vuoto e i condizionamenti sociali sono molto limitanti verso la libertà di espressione di Sé stessi, soprattutto per quanto riguarda la sfera emotiva. La conseguenza di tutto ciò è una generale compressione del sentire personale che sfocia in alcuni blocchi psicosomatici definiti “collettivi”.
C’è un processo funzionale e spontaneo che caratterizza l’espressione della vita nell’uomo e si può riassumere in alcuni passi: Mi Fermo, Mi Ascolto con Neutralità e Accoglienza, Lascio Esprimere ciò che sento, chi sono e Lascio Andare. Spesso quando alcuni di questi passaggi non avvengono il fluire dell’espressione di Sé si blocca e si manifestano i disturbi psicosomatico. I primi due passi sono quelli più critici per l’uomo moderno e sono connessi a quel processo chiamato stress.

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Molti dei pazienti che si presentano in studio difatti si sentono sotto pressione, non riescono nemmeno a pensare di potersi fermare, tantomeno di potersi prendere cura di sé; si sentono in tensione nel corpo e nella psiche e non riescono più a connettersi con quel senso del piacere di esistere che porta a celebrare la meraviglia dell’esistenza (qualunque cosa porti in dono). Quindi il primo dei punti è Sostenere i Pazienti nella Gestione dello Stress, poi nell’Ascolto Neutro e dopo ancora nell’espressione di se stessi e nel conseguente lasciar andare. La celebrazione poi spesso giunge in maniera unica, senza sforzo, spontaneamente.

Il Percorso di Gruppo Base “Mederi Medicina” (versione modificata del Protocollo Mindfulness Psicosomatica Progetto GAIA-Kirone) e i il Percorso Individuale di Terapia Psicosomatica di Base sono due protocolli per imparare le fondamenta della gestione dello stress necessarie come base di partenza per i percorsi individuali di crescita personale e per il gruppo avanzato “Mederi Meditazione”. Le tecniche di presenza, radicamento, ascolto neutro, condivisione, energetica, pratiche attive di gestione dello stress, meditazione, ascolto del respiro, concentrazione e contemplazione sono alcuni degli strumenti che si utilizzano in gruppo, secondo un protocollo adattato al cerchio di persone, o in ambulatorio, secondo le necessità e le tecniche più funzionali per il paziente in quel momento.

Dalla cura del corpo all’ascolto del sintomo, alla guarigione della persona: il percorso della crescita personale
dalla cura

Che cos’è la Crescita Personale? La mente agisce come controllore degli istinti, ed è una funzione necessaria quando bilanciata. Spesso capita di venire travolti dalle emozioni oppure di non riuscire a contattarle né ad esprimerle. I giudizi che abbiamo verso il nostro sentire interno ci condizionano e sono uno dei meccanismi principali che inibiscono lo spontaneo esprimersi di noi stessi (la repressione del sentire). La nostra storia a volte ci ha insegnato a non piangere troppo, e nemmeno a ridere troppo, che la rabbia non va bene e che l’essere troppo amorevoli è pericoloso. Che essere noi stessi non è un’esperienza facile da condividere e che è meglio saper apparire come gli altri vorrebbero al fine di avere successo o almeno di non restare soli. Eccetera.

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Queste idee mentali, anche se cerchiamo di ignorarle, capita che rimangano depositate nella memoria e che riemergano in alcuni momenti che ricordano quella situazione originaria dove sono nate. Allora nelle relazioni ci può capitare di sentirci soffocati e di avere bisogno di spazio, ma poi emerge quel senso di solitudine e isolamento che apre subito il bisogno di amore e allora ricerchiamo il nostro compagno o la nostra compagna. Proprio come quando cercavamo dalla figura genitoriale un tipo di relazione d’amore che a volte non corrispondeva a quella che ci veniva proposta (troppa pressione, troppa distanza, troppo controllo, troppa superficialità eccetera.) Ma piuttosto di ricevere amore ci adattavamo a quello che avevamo a disposizione, anche se non perfetto, finché non emergeva nuovamente il bisogno di distanza. Questa o altre dinamiche dell’attaccamento o di altra natura (traumi, paure, lutti, stress) sono alla base di differenti disagi psicologici relazionali e non del presente. La crescita personale ha a che fare con il Portare Consapevolezza a che Cosa Ci Sta Accadendo nel Momento Presente e ad Ascoltare con Neutralità (senza giudizio) Ciò che Troviamo. Rabbia, fastidio, odio, paura, soffocamento, disperazione eccetera.
 

La Prima Fase della Crescita Personale è Riconoscere di che cosa abbiamo bisogno per Ribilanciarci e Sostenere le Nostre Risorse. Una volta ripreso una centralità di noi stessi e imparato a gestire queste ondate di emozioni restando presenti possiamo fare un passaggio.
 

La seconda Fase della Crescita Personale diventa il Lasciar Andare la Storia Personale. Uscire dalla reattività bambina e appropriarci della presenza adulta.
 

Ci sono differenti tecniche derivanti dalla psicoterapia che possono essere applicate per chiudere i cerchi con il passato, esprimere il represso, dire il non detto, agire simbolicamente ciò che si è inibito. Poi il lasciar andare ci consente di riprenderci la nostra vita nel momento presente. E allora non cercheremo più mamma nella compagna o babbo nel datore di lavoro (a volte l’opposto), ma ci orienteremo a ciò di cui abbiamo bisogno (a ciò che ci risuona) in ogni istante, nelle relazioni, nel lavoro, nella vita. Una volta abbandonati i giudizi verso il nostro sentire saremo liberi di essere noi stessi, così come siamo, imperfetti e unici.
 

I Percorsi di Medicina Psicosomatica danno spazio all’Ascolto del Sintomo e alla Dinamica Psicologica che emerge. Si utilizzano tecniche derivate dalle tradizioni mediche e psicoterapiche di respiro consapevole, consapevolezza, espressione emozionale, energetica e meditazione che Accompagnano il Paziente verso un Riequilibrio Psicosomatico e poi una Liberazione dalla Dinamica Passata che sta alla Radice del Disagio del Presente.
 

La psicoterapia e gli approcci con lo stesso orientamento come la crescita personale della medicina psicosomatica sono degli strumenti necessari da integrare nel piano terapeutico del paziente al fine di migliorare l’efficacia della cura e consentire una migliore qualità della vita. L’evidenza scientifica ormai è chiara su questo punto.

cosa c'entra
Cosa c'entra la medicina con la crescita personale: lo scioglimento dei blocchi psicosomatici

Quando una sensazione o un’emozione che proviamo vengono represse non scompaiono ma restano all’interno come energia inespressa, trattenuta, compressa. L’Inibizione dell’Azione è una delle Basi della Creazione dei Blocchi Psicosomatici che vengono definiti come percezioni disfunzionali di sé stessi manifeste su tutti i livelli. Ad esempio nel caso di un blocco di stomaco è possibile percepire su un piano corporeo i sintomi della gastrite, bruciore, dolore, tensione, gonfiore, dispepsia; a livello energetico ci sarò eccesso di calore o freddezza e spesso senso di peso o chiusura;  a livello emozionale è possibile che ci sia rabbia repressa o tristezza o ancora senso di ingiustizia e fastidio; a livello mentale è possibile che ci sia una connessione con degli avvenimenti che hanno a che fare con l’ingiustizia o con ciò che scatena la rabbia come ad esempio una prevaricazione. La tecnica del Body Scan è lo strumento per eccellenza dell’ascolto dei blocchi psicosomatici, un altro, con una differente direzione di esplorazione è l’Inquiry che trovate descritti nelle pratiche di Meditazione e Consapevolezza 

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I Blocchi Psicosomatici vedono la loro Origine, a volte, nei Primi Periodi della Vita e si Consolidano Progressivamente nelle Persone Fino a Diventare La “Normalità” per il paziente. Cosi può capitare che digerire un po’ lentamente o avere spesso un po’ di bruciore di stomaco o essere abituati a subire delle ingiustizie diventi normale, “sono fatto così”, “non ci faccio più caso”, “mi ci sono dovuto abituare”. Il percorso di crescita personale ci consente di ascoltare come stiamo e di renderci conto di quando questo processo di chiusura e condizionamento che ha creato il blocco è originato. Il Decondizionamento dalla Nostra Storia e dai suoi Giudizi e la Disidentificazione con quell’Immagine di Noi Stessi (sottomessa nell’esempio di prima) ci Consentono di Riappropriarci della Nostra Vera Natura. Questo processo spesso Consente uno Scioglimento del Blocco anche a livello Fisico Corporeo. Il paziente che credeva di non poter fare altro che accettare di essere sottomesso e convivere con una gastrite cronica invece impara nuovamente a connettersi con quella parte di sé inibita che reclama rispetto con fermezza (alla sua maniera corrispondente alla propria costituzione non ad un ideale). Questo libera quelle energie represse e chiuse nel blocco psicosomatico e può consentire una guarigione non solo dalla dinamica psicologica di sottomissione e chiusura ma anche dalla gastrite.
 

E’ per tale motivo che considero la Pratica della Medicina Psicosomatica una parte Fondamentale del mio Lavoro di Medico. Reputo la Medicina Psicosomatica un Nobile Strumento di Diagnosi, Prevenzione e Cura del Sintomo Psicosomatico.

dalla crescita personale
Dalla crescita personale alla spiritualità: il senso evolutivo dell’esperienza chiamata malattia

Le patologie non hanno un senso universale uguale per ogni individuo e non tutte le patologie hanno un significato simbolico primario. Ogni Paziente però può Cogliere il Senso Personale che associa all’Esperienza della Malattia. Quel Senso è possibile che sia la Spinta Evolutiva per Lasciar Andare Ciò che Non gli Appartiene Più ed Avvicinarsi a Sé Stesso. Il ruolo del terapeuta non è quello di indicare la verità al paziente (in quanto non è possibile sostituirsi all’esperienza diretta del paziente). Il compito del terapeuta che opera secondo i principi della Mindfulness (presenza e non giudizio) è quello di accompagnare il paziente nel suo percorso di esplorazione alla domanda: come mai mi continuo ad ammalare? Ha un senso questa esperienza? Che cosa mi vuole comunicare? Che cosa posso cogliere nel suo messaggio al fine di non dover ricadere nella malattia? La risposta che emerge è soggettiva e si Disvela quando Cade il Giudizio su ciò che si trova Ascoltando come stiamo.

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Quando non interferiamo e lasciamo esprimere liberamente il nostro sentire, da sé, un potenziale senso giunge alla consapevolezza, senza schemi, protocolli, libri, ideologie. Come un raggio di sole che prorompe in uno spiraglio di nere nubi non lasciando dubbi. Il terapeuta può sostenere il paziente proprio consentendogli di riconoscere se in ciò che sta esplorando è presente un giudizio, un rifiuto dell’esperienza, il resto accade da sé.

Ancora di più il Terapeuta in questo passaggio è un Compagno di Viaggio, il Protagonista e Regista del Cammino resta il Paziente. Guidati entrambi dall’esistenza (inconscio collettivo, universo, divinità, essere) osservano, senza interferire, il disvelarsi del processo di evoluzione: spontaneo e naturale. È il passaggio dalla prospettiva della personalità a quella della coscienza risvegliata, dall’intervento di riequilibrio psicosomatico all’esperienza di lasciar accadere tale movimento, qualunque direzione segua. 

La “teoria dei buchi di Almaas” base del Percorso sulle Dimensioni dell’Essere che deriva dalla tradizione dei Sufi è una guida meravigliosa a questo processo di togliere giudizio all’esperienza che si sta manifestando.

I Sufi, Almaas e le Dimensioni dell’essere: la Personalità è una via di espressione dell’Esistenza
i sufi

Nella visione delle Dimensioni dell’Essere le qualità essenziali sono espresse in ogni manifestazione del presente, anche nella nostra personalità. Anche quando la personalità si sta manifestando in maniera disfunzionale. Questa per la psicologia contemporanea classica è una visione rivoluzionaria: Anche l’Espressione Disfunzionale della Personalità è Manifestazione (distorta) della Qualità Essenziale. . Così la rabbia può essere un’espressione distorta della Forza e del Potere che caratterizzano l’Essenza Rossa oppure lo sforzo che, per la personalità, comporta stress è, per l’Essenza, una manifestazione distorta che ci può portare all’esperire il bisogno di arrendevolezza e rilassamento dell’Essenza Bianca. La pratica quindi non è orientata al riequilibrio ma al Sostegno della Manifestazione di Ciò che Sta Accadendo, senza giudizio, senza interferire. Spesso ciò porta a Far Emergere una delle Manifestazioni delle Qualità Essenziali che sotto sotto stavano muovendo il gioco della personalità.  

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Ciò dà la possibilità di aprirci al concetto che per me è stato un passaggio di svolta fondamentale nel sostegno del paziente, di me stesso e dell’altro: Tutto è Perfetto Così Com’è. La rabbia, la tristezza, l’odio, la chiusura, l’eccitazione, la gioia, la tensione, la serenità… Alla base c’è il concetto che la naturale via porta all’espressione libera e fluida di ogni cosa: sensazione, sintomo, emozione, percezione, esperienza. Tutto si manifesta e tutto, nella sua impermanenza, si trasforma, costantemente. Un armonico dispiegarsi dell’esistenza. In questa spontaneità, quindi, non c’è nulla da fare. La mente quando si apre a questa possibilità inizia a disorientarsi, non capisce, non riesce a concepire che, per questa prospettiva, non serve modificare nulla, aggiustare, guarire, riequilibrare, non serve agire. Quando la mente entra in questo stato reagisce. La reazione è spesso l’interferenza con questo svolgersi dell’esistenza. L’interferenza è spesso percepibile come un giudizio, un sentire che ciò che c’è non va bene e che dovrebbe essere diverso. Questa interferenza avviene sia per i vissuti “positivi” che per quelli “negativi”. Alcuni punti centrali sono la reattività al dolore e al piacere. Così viviamo cercando di evitare il dolore e vivendoci il piacere con limitazione. Perché interferiamo con tutto ciò è da ricercare nelle immagini che si sono create in noi di noi stessi, degli altri e dell’ambiente a partire dalla nostra storia. La teoria dei buchi è una delle modalità con le quali nel percorso delle dimensioni dell’essere possiamo passare attraverso le resistenze della mente (della personalità) scorgendo il manifestarsi di noi stessi nel momento presente. Portare consapevolezza alle modalità reattive che abbiamo nei confronti del dolore, della sofferenza, delle ferite, dei piaceri ci consente di aprirci alla possibilità di lasciar andare la reattività e di lasciar esprimere ciò che chiamiamo dolore, sofferenza, ferita, piacere (lasciando andare il giudizio e le immagini connesse a tali esperienze). Come dice Avikal “le tematiche” che si presentano nel disagio psicosomatico ad esempio, “indicano allo stesso tempo un ostacolo all’essenza specifica e anche un’opportunità alla riconnessione con la qualità essenziale”.  Ci consente di lasciar aperta la porta al manifestarsi di chi siamo anche mentre tutto ciò accade. Di cogliere il potenziale evolutivo nascosto dentro l’esperienza rifiutata. Così è possibile che da sé dietro alla sofferenza ci sia compassione, o dietro la ferita di sia il coraggio, senza una possibile mappa che ci indichi la via. Guidati da quella Guida interiore che ci muove verso l’Amore per la Verità. Qualunque essa sia. 

Per alcune persone e per alcune tematiche questo approccio non è possibile come prima via di sostegno del paziente. Spesso è necessario prima il sostegno delle risorse e il riequilibrio fino al contenimento, solo poi, si può aprire la strada alla liberazione dell’espressione di tutto ciò che c’è. Nelle situazioni e con le persone con le quali è possibile sento che la Via Maestra è il Lasciar Accadere. Accompagnare nel portar luce alle resistenze all’Accadere. Aprirsi al lasciar andare le resistenze. Arrendersi.

Il percorso e la visione delle Dimensioni dell’Essere nella mia esperienza mi ha aperto a queste vie di ascolto e sostegno di me stesso e di conseguenza di ascolto e sostegno dell’altro. Una via che mi nutre quotidianamente e che mi muove gratitudine verso l’esistenza che mi ha permesso di entrarne in contatto.

 

Tutto quindi, da sé, spontaneamente, continua ad accadere. La meditazione come via di consapevolezza è la pratica e l’esperienza per mantenere l’innata connessione con questo movimento: essere è tutto ciò che c’è. Tratto questo tema nella sezione del sito dedicata alla Meditazione

I Percorsi di Crescita Personale e Consapevolezza che propongo ai pazienti Seguono Questi Passi (approfonditi in questa sezione del sito):
 

  1. Terapia Psicosomatica di Base (tecniche di presenza, radicamento, gestione dello stress e meditazione: mi fermo, ascolto con neutralità come sto, imparo a essere presente mentre il disagio accade, la base della centratura)

  2. Percorso di Crescita Personale (prima parte imparo ad esprimere me stesso e a riconoscere di che cosa ho bisogno e come mi posso ribilanciare, seconda parte imparo a chiudere i cerchi, disidentificarmi dalle vecchie immagini ideali di me stesso, lasciar andare la storia personale e ritrovarmi nel presente ordinario)

  3. Percorso di Consapevolezza (dalla personalità all’essenza, dalla medicina psicosomatica alla spiritualità, le sessioni individuali del percorso “le dimensioni dell’essere” sulle qualità essenziali accompagnate dalle pratiche individualizzate di meditazione profonda, l’apertura all’esperienza diretta di Chi sono Io ora e alla celebrazione dell’esistenza, qualunque cosa porti in dono)

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Come pratico la Medicina Psicosomatica?
Come si strutturano le visite ambulatoriali singole?
E i percorsi di base di gestione dello stress?
E Quelli di crescita personale? Come accedervi?
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